San Maiolo, Abate itinerante

San Maiolo, Abate itinerante

Basilica Santissimo Salvatore, Via Riviera 20, Pavia
I quadri che raccontano la sua storia, nella cappella di San Maiolo in Basilica

 

 

Maiolo è catturato e ferito dai saraceni
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Maiolo è catturato e ferito dai saraceni

L’uomo di Dio che mancava ormai da lungo tempo dal suo monastero di Cluny, provò desiderio di rivedere i suoi confratelli. Fatti i necessari preparativi, affrontò le difficoltà del viaggio. Maiolo era seguito da molte persone, provenienti da diverse regioni, che speravano di poter ottenere la guarigione grazie ai meriti della sua santità. All’improvviso, lungo uno di quei difficili passaggi che si incontrano scendendo dal monte, furono assaliti dai saraceni. Dall’alto di una rupe uno degli assalitori tentò di colpire con una freccia un servo dell’uomo di Dio. Ma il beato Maiolo, per salvare quell’uomo, oppose al dardo la sua caritatevole mano, sulla quale poi, finché visse, rimase la cicatrice della ferita. Pur avendo la possibilità di fuggire, la carità del suo animo lo trattenne e, pur prostrato dal dolore, gli impedì di abbandonare coloro per amore dei quali desiderava offrire la vita.

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)
Il Papa appare in visione a Maiolo, preannuncio di liberazione
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Il Papa appare in visione a Maiolo, preannuncio di liberazione

Il beato Maiolo, afferrato come un valoroso combattente lo scudo della fede, cominciò a trafiggere i nemici di Cristo con la lancia della Parola di Dio, dimostrando la verità della religione cristiana. I saraceni strinsero i piedi del santo in ceppi di ferro e lo rinchiusero in una orrenda grotta scavata sotto la roccia.
Ma la misericordia divina venne in soccorso di quell’uomo del Signore. Giunta la notte, dopo che vinto dal dolore e dalla stanchezza si fu assopito, per volere di Dio gli apparve una visione. Gli sembrò di vedere di fronte a sé il vescovo di Roma, rivestito degli abiti apostolici, che reggeva un turibolo pieno d’incenso. Rassicurato da questa visione, comprese che per intervento degli apostoli sarebbe stato liberato.

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)
Maiolo rifiuta il pontificato
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Maiolo rifiuta il pontificato

Essendo rimasta la sede romana priva del suo pastore, l’uomo di Dio, ricevuto con grandissimo onore dall’imperatore Ottone II e da sua madre Adelaide, cominciò ad essere insistentemente pregato perché accettasse la dignità papale. Ma quell’uomo, che desiderava essere abbassato e non esaltato, non cedette in alcun modo all’ambizione di così grande incarico. Non voleva abbandonare il piccolo gregge che Cristo gli aveva affidato, e desiderava invece vivere in povertà con Colui che dall’alto dei cieli era sceso per farsi povero. Ma poiché l’imperatore e sua madre insistevano, si rifugiò allora nella preghiera. Gli capitò per caso sotto gli occhi il libro delle lettere degli apostoli. Lesse a coloro che gli stavano accanto il passo che vi era riportato: “Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con i vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo” (Col 2, 8).

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)
Maiolo riconcilia Ottone II con la madre Adelaide
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Maiolo riconcilia Ottone II con la madre Adelaide

L’imperatore Ottone II fu preso dal sospetto verso sua madre, a torto accusata presso di lui. Falsi delatori, infatti, la incolpavano quasi di voler distruggere lo stato e togliere il potere al figlio, tanto che il sovrano minacciò di cacciarla dal regno.
Il beato Maiolo, con un suo semplice ordine, riuscì facilmente a far desistere dal suo colpevole atteggiamento — costringendolo a scusarsi con la madre e a obbedirle come si conveniva — il più grande dei principi della terra, l’uomo che nessuno aveva osato affrontare per riappacificarlo con Adelaide. Quando l’imperatore si trovò di fronte alla madre, si gettò ai suoi piedi, come gli aveva ordinato il santissimo padre, e la ossequiò come è dovere di un figlio, e in seguito non le arrecò più alcuna offesa.

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)
Un angelo del Signore salva Maiolo
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Un angelo del Signore salva Maiolo

Una volta, mentre attraversava un bosco e, secondo il suo solito, cavalcava da solo discosto dagli altri e pregava con molte lacrime e gemiti, fu colto dal sonno. Sulla strada che stava percorrendo era caduto un albero, e chi vi fosse passato sotto a cavallo rischiava di urtarvi contro, se non fosse stato ben attento a chinare il capo. Quando arrivò a quell’albero, il cavallo del beato Maiolo si arrestò, rimanendo immobile come se l’avessero legato a un palo. Nel sonno il beato vedeva un bambino dal bellissimo aspetto tenere il cavallo per la briglia e impedirgli di proseguire. Svegliatosi e scorto l’albero caduto dinnanzi a sé, rese grazie alla clemenza dell’onnipotente che per mezzo di un suo angelo gli aveva permesso di sfuggire alla morte.

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)
Un fuoco divino riaccende la lanterna di Maiolo
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Un fuoco divino riaccende la lanterna di Maiolo

Durante una sua sosta a Pavia, per sfuggire alla vista della folla - e purificare così gli occhi del suo spirito dalla superbia - nel silenzio della notte anticipava le ore canoniche, recandosi per questo alla chiesa del beato confessore Siro dove, sparse molte lacrime davanti alla porta, si immergeva in preghiera per invocare su di sé la misericordia di Dio.
L’autore di ogni male tentò molti modi per insidiarlo, ma, non riuscendo ad arrecargli alcun danno, da ultimo spense la fiamma della lanterna che il beato Maiolo teneva davanti a sé. Turbati, coloro che si trovavano con lui non sapevano dove andare a riaccendere la lanterna. Ma l’uomo di Dio, ben sapendo che l’autore di quel gesto era stato il nemico dei buoni, allontanò fiducioso con un segno di croce il timore dei suoi. Terminata la preghiera assieme ai confratelli, videro ardere di una fiamma inviata da Dio quella lanterna che il diavolo aveva a suo danno voluto spegnere.

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)
Maiolo prega la salvezza per i naufraghi
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Maiolo prega la salvezza per i naufraghi

Diffusasi la notizia del suo arrivo, da ogni parte cominciò ad accorrere a lui una moltitudine immensa. Ognuno faceva a gara per arrivare prima degli altri e salire sulla barca che li avrebbe portati dall’uomo di Dio. L’imbarcazione era però così vecchia ed aveva tali falle che faceva acqua da tutte le parti. Come i barcaioli si staccarono dalla riva, l’impeto della corrente del fiume travolse e sommerse quella barca carica di una moltitudine di uomini e donne. Mentre i flutti sommergevano i naufraghi e più nessuno di loro appariva alla vista, l’uomo di Dio alzò gli occhi pieni di lacrime, e poi chinò rattristato a terra il suo volto. Dopo aver tracciato con la mano un segno di croce, subito quegli uomini e quelle donne, quei giovani e quei vecchi che la vorticosa corrente del fiume aveva travolto e sommerso, riapparvero fluttuanti sulla superficie dell’acqua.

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)
Maiolo nasce alla vita del Cielo
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Maiolo nasce alla vita del Cielo

Il beato Maiolo giunse, con l’aiuto di Dio, al termine della sua vita e al premio eterno con il corpo integro, la vista e l’udito intatti e la mente lucida, così come si era sempre mantenuto lontano dalle seduzioni della carne, senza che la sua purezza avesse mai conosciuto macchia. Ai confratelli che gli chiedevano se soffrisse, rispose di non avvertire alcun dolore, ma di provare un senso di grande calma e serenità e di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Dopo aver assolto e rincuorato i confratelli con le sue preghiere, smise di parlare. Si addormentò coi suoi padri l’11 maggio 994 e fu sepolto nella chiesa del beato Pietro di Souvigny, dove per i suoi santissimi meriti avvengono numerose le guarigioni, per il Signore nostro Gesù Cristo, che con il Padre e con lo Spirito Santo regna nella gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

(Tratto da Vita di San Maiolo del monaco Siro)