Recupero del chiostro Ss.Salvatore

Recupero del chiostro Ss.Salvatore

Recupero e rifunzionalizzazione del chiostro del Ss.Salvatore
Descrizione intervento

 

 

Il progetto nasce dalla consapevolezza che attualmente gli spazi a disposizione della Parrocchia di San Salvatore sono insufficienti per l’esercizio del “ministero pastorale” e delle varie attività ad esso connesse. La Parrocchia ha intenzione di costituire una Onlus che possa svolgere in un unico spazio adeguato una serie di attività che al momento devono essere svolte in luoghi sparsi.
La proposta progettuale riguarda una porzione dell’ex Caserma Rossani, nata come complesso monastico adiacente alla chiesa ed occupata a partire dal 1859 dall’autorità militare, che dismise le proprie attività nei primi anni ’90. L’unica porzione ancora in uso è costituita dall’Archivio Notarile (piano terra del corpo di fabbrica su via Riviera); i restanti edifici si trovano in stato di abbandono da circa 15 anni, e alcune sue strutture necessitano di interventi urgenti di consolidamento e manutenzione.

L’ex caserma rientra nell’elenco dei beni immobili di proprietà dello Stato che possono essere venduti con trattativa privata (Decreto 23 dicembre 2013). La Parrocchia, il 13 ottobre 2015, ha costituito la Onlus “Piccolo Chiostro San Mauro”, Associazione, riconosciuta il 21 aprile 2016, che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e promozione umana in campo culturale. Il 15 maggio 2016 (giorno di S. Maiolo) la Parrocchia ha acquisito dalla Cassa Depositi e Prestiti la porzione d’interesse per l’attuazione dell’intervento di recupero e rifunzionalizzazione.
Il 30 maggio 2016 il progetto per la ristrutturazione interna del Chiostrino è stato candidato sul bando “Emblematici maggiori” della Fondazione Cariplo, al fine di adibire degli spazi alla nascente scuola di restauro, con abilitazione professionale di due anni, chiedendo anche alla Regione l’accreditamento della Scuola (che ha sede a Brescia).
Sono state indette diverse conferenze per far conoscere lo stato di abbandono e di necessità di intervento presso la cittadinanza, coinvolgendo esperti qualificati dell’Università, oltre al Fai, il Touring Club e l’Associazione per la Conservazione dei Monumenti Cristiani (che aveva acquisito dai militari l’utilizzo per le finalità iniziali di culto).

Il progetto si prefigge di intervenire, in particolare, sull’edificio prospiciente il fronte ovest della chiesa, che si chiude con un corpo di fabbrica a L verso via Riviera.
La sistemazione della porzione della ex caserma che viene proposta non prevede grandi stravolgimenti di natura tipologica; sono previsti lavori di consolidamento e risanamento e il rifacimento degli impianti tecnologici.
Le superfici necessarie alle esigenze della Parrocchia ammontano a 788 mq di edificato su due piani e a un’area esterna per complessivi 1000 mq circa.
Al piano terra sono previsti: locale di accoglienza/informazione (38 mq), ufficio Caritas (18 mq), archivio (16,50 mq), ufficio pastorale (24 mq), sala riunioni (31 mq), servizio igienico (4,50 mq), spazi distributivi (22 mq) e portico (115 mq); al primo piano sono previsti: servizi igienici (19,5 mq), cuocivivande (13,5 mq), sala pranzo/riunione (27 mq), aula/sala pastorale (32,5 mq), biblioteca (23 mq), spazi distributivi (148,5 mq), 3 appartamenti (A, B e C di 95, 91 e 109 mq), atrio e ingresso appartamenti B e C (19 mq) e ballatoio (46,5 mq).

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