Domenica 3 Marzo 2013 - III Quaresima

Cari amici, il racconto biblico ci tramanda vivissimo il dialogo tra l’uomo e Dio. Ma dov’è possibile questo dialogo con Dio? Dio si muove verso l’uomo perché ascolta il suo grido, perché vede la sua sofferenza. Scrive Agostino:” Miei fratelli, ecco come stanno le cose e per quanto concerne la miseria della nostra condizione e per quanto concerne la misericordia di Dio: il tempo dell'afflizione precede il tempo della gioia… Adesso è veramente il tempo della tristezza: la quale sarà fruttuosa se il nostro dolore sarà motivato dalla condizione di mortalità in cui ci troviamo, dalle tentazioni che abbondano, dal peccato che s'infiltra dovunque, dalle passioni che oppongono resistenza, dall'attrattiva malsana che ci muove guerra e sta sempre in tumulto contro i buoni pensieri.” Forse il Signore intesse il suo dialogo con noi, ognuno di noi, nei gesti della nostra vita, attraverso ogni atto d’amore, attraverso ogni condivisione fraterna, anche attraverso il dolore e la consolazione. Chiamata, dialogo, appartenenza all’Io sono, nella nostra vita reale anche per noi? Fortemente nostra è la faccia velata perché anche l’indifferenza e l’ostilità a Dio sono in fondo paura di guardare verso di Lui. Il Signore è misericordia, amore, e il dialogo nasce da Lui: è possibile anche per noi, ma nell’amore. Don Franco Tassone